La branca dell’odontoiatria che studia il funzionamento e le eventuali disfunzioni della mandibola si chiama gnatologia (dal greco γνάϑος, gnàthos, «mascella»). (Fig.1)
Lo gnatologo studia pertanto i rapporti tra i mascellari, i denti, le due articolazioni temporo-mandibolari, i muscoli che muovono i mascellari e il sistema nervoso che comanda quei muscoli, compresa la lingua.
Le due articolazioni temporo-mandibolari (quelle che connettono la mandibola al cranio) costituiscono infatti un insieme alquanto complesso: tra i due capi articolari, il condilo dal lato mandibolare e la fossa dal lato del cranio, vi è in fatti un disco di cartilagine chiamato menisco.
Quando tutto funziona correttamente, nei movimenti di apertura e chiusura della bocca il menisco si sposta in sincronia con la mandibola. (Fig.2)
Quando questo complesso sistema va in sofferenza possono però insorgere incoordinazione tra condilo e menisco con difficoltà di apertura e chiusura della bocca, dolori al viso ed al collo, mal di testa da occlusione e quindi non diversamente spiegabile, bruxismo, vertigini o senso di instabilità, mal di schiena, alle gambe o alle spalle, acufeni (fischi alle orecchie), dolori articolari fino talvolta al blocco della mandibola. (Fig.3)
La terapia gnatologica consiste nel ristabilire i normali rapporti fra condilo mandibolare, disco articolare e fossa glenoide. Pertanto è la posizione mandibolare reciprocamente al cranio che fa la differenza tra successo e insuccesso. Allo scopo servono manufatti prevalentemente di resina e metallo chiamati bite (Fig.4) che riposizionano la mandibola producendo allo stesso tempo un rilassamento muscolare dei muscoli masticatori e di tutti gli altri muscoli interessati.
Una volta eliminate le contratture si può procedere alla terapia di stabilizzazione dei risultati, che può prevedere la correzione occlusale per apposizione, per sottrazione o per modifica. Le procedure da utilizzare possono andare da un semplice molaggio selettivo per eliminare le interferenze occlusali (a volte causate da restauri malposti), fino alla modifica delle posizioni dentali tramite ortodonzia.